Green Talks è un format che si propone di raccontare le storie di startup, e in generale imprese virtuose, che si sono distinte nel campo della sostenibilità ambientale e dell’innovazione digitale.
Per il nostro terzo appuntamento abbiamo scelto di intervistare il team di Vezua, il primo marketplace interamente sostenibile.
Nello specifico abbiamo chiacchierato con Giulia Faleri e Francesco Salvi, i due founder di Vezua, e gli abbiamo rivolto qualche domanda per conoscere qualcosa in più su questo nuovo modello di vendita online green oriented.
Cos’è Vezua e come nasce? Da quale background provengono i founder?
“Vezua nasce da una precedente progetto dedicato alla riforestazione e alla ricreazione di ecosistemi di foreste. Il business model inizialmente era slegato dal concetto di marketplace. Un progetto del genere avrebbe catturato l’attenzione solo di chi assumeva comportamenti responsabili già di per sé: Vezua, infatti, nasce per rispondere alle esigenze personali di un consumatore qualunque. L’obiettivo era quello di creare un mercato in cui ogni prodotto fosse tracciato al 100% dall’inizio alla fine, così da garantire agli utenti la massima trasparenza.”
Se volessimo provare a tracciare un profilo, qual è l’utente target che compra su Vezua e quale invece quello di chi vende?
“Il panorama dei compratori è particolarmente eterogeneo e non è formato solo da chi già assume comportamenti sostenibili. La nostra piattaforma è nata con l’obiettivo di trovare un’alternativa green ai prodotti che utilizziamo e compriamo ogni giorno. Per quanto riguarda le aziende, non sono molte quelle che possono diventare partner proprio a causa delle condizioni d’ingresso che noi stessi abbiamo imposto. Grazie alle restrizioni imposte dalle leggi climatiche, con il passare del tempo saranno sempre di più le aziende che potranno vendere i loro prodotti su Vezua.”
Vezua è il primo marketplace al mondo con un algoritmo per valutare e certificare la sostenibilità e il Sustainability Index di aziende e prodotti in base ai criteri ESG.
C’è un S.I. al di sotto del quale non è possibile vendere su Vezua? Se sì, l’azienda come può fare ad adeguarsi per entrare a far parte dei seller?
“Certamente c’è una barriera d’ingresso per le aziende. Il nostro algoritmo è in grado di ricavare un punteggio tenendo conto dei dati relativi ai prodotti e dell’azienda che li produce: oltre ad elaborare un punteggio finale, è importante che questo analizzi i punti di forza e di debolezza delle aziende. L’algoritmo Vezua è stato sviluppato apposta per noi da ARBalzan e le aziende che avranno ottenuto un buon punteggio potranno richiedere, direttamente su Vezua, la certificazione internazionale SI Rating.
Con il passare del tempo ci piacerebbe creare una certificazione di sostenibilità tutta nostra”
Cosa ha significato per voi diventare una Società di Benefit e in che modo Vezua intende impattare sugli obiettivi fissati dall’Agenda 2030?
“Per noi il passaggio a Società di Benefit ha rappresentato soltanto un’ufficialità, la nostra mission era e rimane la stessa: generare profitto e allo stesso tempo creare valore sociale e ambientale. Il nostro impegno parte dai progetti di riforestazione ma va a toccare indirettamente tutti gli obiettivi fissati dall’Agenda 2030. In futuro ci piacerebbe collaborare con scuole e aziende per definire e avviare anche dei percorsi di formazione per gli utenti”
Vezua è un marketplace dedicato alla sostenibilità ma è anche tanto altro, cosa lo differenzia dagli altri grandi player di mercato?
“Il nostro principale punto di forza è senza dubbio il nostro esclusivo algoritmo, ci permette di tradurre delle informazioni in dati e ciò significa che il nostro impegno e quello delle aziende affiliate hanno un riscontro concreto. Un altro punto di forza è quello di essere una piattaforma onnicomprensiva, infatti Vezua offre anche servizi di formazione e di informazione, oltre a tutto ciò che offre un comune marketplace.
Alla gran parte dei cittadini non vengono concessi gli strumenti per fare le giuste scelte e noi di Vezua vogliamo provare a fornire questi strumenti a quante più persone è possibile”
Quali sono le aspirazioni e gli obiettivi per il futuro?
“Verso la fine di Luglio abbiamo intenzione di lanciare una nuova piattaforma, più completa e con più funzionalità. Durante la prima parte del nostro percorso ci siamo sostenuti autonomamente, fino a quando non abbiamo ricevuto un finanziamento da uno dei nostri partner. In vista dei progetti futuri, stiamo progettando una campagna di crowdfunding che dovrebbe incominciare a Settembre. Abbiamo in mente anche altri progetti sempre più ambiziosi, come l’espansione dei nostri servizi in tutta Europa, la creazione di una Vezua card che permetta ai nostri clienti di ottenere dei vantaggi non solo online.
Infine una nostra grande ambizione sarebbe quella di creare una Vezua Accademy, un luogo di formazione per i nostri utenti dove discutere di tematiche ambientali e sociali.”