Allarme clima nello stato federale del Canada: temperature record e incendi boschivi.
Sono oltre 700 i decessi registrati a causa della grande ondata di caldo che ha attraversato il Canada negli scorsi giorni. Una cifra senza precedenti che equivale a più del triplo delle morti solitamente registrati in questo periodo dell’anno.
Lisa Lapointe, capo medico legale della British Columbia, ha spiegato come questa anomala impennata delle temperature sia frutto di una strana combinazioni di variabili, come i flussi di aria che attraversano il Canada da Est ad Ovest che hanno contribuito ad allontanare – purtroppo – l’aria fresca proveniente dall’oceano.
A peggiorare la situazione, mai così complessa, la grande mole di incendi boschivi che ha investito la parte occidentale della nazione. La maggioranza delle fiamme – secondo gli esperti – è stata causata dai fulmini che, abbattendosi al suolo, hanno innescato le fiamme in boschi e foreste.
Negli ultimi giorni in Canada è stato registrato un numero di fulmini veramente anomalo: in meno 24 ore tra la Columbia Britannica e l’Alberta occidentale sono stati rilevati quasi 710 mila fulmini, 600 mila dei quali non hanno colpito il suolo. A farne le spese è stata la piccola cittadina di Lytton, nei pressi di Vancouver, che è stata quasi totalmente devastata dagli incendi che hanno colpito il Paese. I cittadini di Lytton sono stati rapidamente evacuati e portati nei centri di accoglienza allestiti nelle comunità vicine e intanto il British Columbia Wildfire Service – insieme con gli aerei militari inviati dal governo – ha cominciato a domare i tre grandi incendi che hanno colpito la città.
In queste tragiche ore la cittadina di Lytton ha anche stabilito il record nazionale per la più alta temperatura mai registrata, raggiungendo i 49,6 gradi.
Anche il primo ministro canadese Justin Trudeau ha voluto rassicurare la popolazione: ”Interverremo nelle zone per portare il nostro aiuto e aiutare nella ricostruzione”
Quanto accaduto in Canada e negli Stati Uniti non è altro che l’ennesimo segnale inviatoci dal Pianeta: il cambiamento climatico non è più un problema di domani, ma un’emergenza reale e di portata mondiale.