Nel 2020 l’e-commerce si è rivelato per consumatori e venditori non solo un’opportunità, ma una reale necessità.
Durante il lockdown la vendita online è stato un’ancora di salvezza per molte aziende.
Le piccole realtà locali sono state costrette a stravolgere i propri ritmi, con un risvolto, però, incredibilmente positivo.
Il noto proverbio “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna” ci descrive proprio quello che è accaduto lo scorso anno: i clienti non potevano recarsi fisicamente in negozio, andavano intercettati in un modo diverso, e così seguiti, fino alla decisione d’acquisto. L’unico modo per poterli raggiungere era la creazione di una vetrina digitale per i propri prodotti.
Parallelamente, anche gli utenti hanno trovato uno spiraglio nelle vendite online, e non soltanto sulle piattaforme marketplace più famose come Amazon, ma anche in e-commerce appena nati.
Dal punto di vista dei buyer, lo shopping digitale offre numerosi vantaggi: si può acquistare in qualsiasi momento e da qualunque dispositivo, in completa sicurezza. Un sito ben costruito, inoltre, è dotato di schede prodotto dettagliate, che facilitano il processo d’acquisto, e di un sistema di feedback verificati, che fanno sì che il potenziale acquirente si senta più sicuro, superando eventuali asimmetrie informative: tutti gli utenti sanno tutto, in ogni momento.
Ormai non si può tornare indietro: iI cambiamento nelle modalità d’acquisto, iniziato già da anni e che ha raggiunto il suo culmine con l’esplosione della pandemia, è imprescindibile.
Anche quando l’allerta sarà finita, lo shopping online continuerà ad essere una naturale integrazione di quello fisico.
Secondo una ricerca commissionata da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, nel 2020 in Italia i consumatori che comprano online sono stati 29 milioni e gli e-commerce hanno generato un fatturato di circa 58,6 miliardi di euro, con una quota di ricavi maggiore del 6,3% rispetto a quella del 2019.
I trend dell’e-commerce
Alcuni grandi trend hanno caratterizzato il mondo dell’e-commerce negli ultimi anni: l’integrazione con la tecnologia (chatbot, assistenza vocale, realtà aumentata, etc.), la collaborazione tra grandi player del mercato (e-commerce e non), la celebrazione di ricorrenze dedicate allo shopping virtuale (black friday, cyber monday), gli abbonamenti alle piattaforme di streaming e lo sviluppo esponenziale di app.
Tutto ciò ha avuto un fattore comune: la centralità del cliente, che deve essere servito e allo stesso tempo tracciato, controllato, fidelizzato.
Lo shopping online è in continua evoluzione: grazie alla tecnologia il consumatore viene accompagnato durante tutto il processo decisionale d’acquisto, dal riconoscimento di un bisogno più o meno specifico al comportamento post-acquisto.
Tutto ciò ha lo scopo di rendere lo shopping un’esperienza sempre più completa, non più centrata esclusivamente sulla compravendita del prodotto.
Negli ultimi anni, in questo contesto così dinamico, sono nati tantissimi business. Scopriamo insieme qualche esperienza vincente.
Style Search: il motore di ricerca 4.0
Style Search è una startup nata nel 2017 con sede Amsterdam che è stata valutata 1,5 milioni di euro.
I due fondatori hanno ideato un motore di ricerca che consente all’utente di trovare facilmente dei prodotti che rispecchiano i suoi gusti, grazie ad una tecnologia di riconoscimento delle immagini e ad un algoritmo che mixa lo stile personale con le ultime tendenze. Partendo dalla foto di un prodotto, il sistema trova articoli simili in ogni negozio collegato alla piattaforma. Inoltre, grazie a un’integrazione con i social media e l’attenzione ai trend più attuali, vengono proposti all’utente outfit coerenti col suo stile personale.
In questo modo lo shopping virtuale diventa stimolante e, soprattutto, viene semplificato. Si riduce la possibilità che il buyer sia insoddisfatto dell’acquisto e che proceda con il reso o, ancora, che non avvenga un processo di fidelizzazione con i brand proposti dalla piattaforma.
Bigthinx: avatar 3D per uno shopping intelligente
Bigthinx è una startup indiana lanciata nel 2018, specializzata in intelligenza artificiale applicata alla moda, al fitness e alla vendita al dettaglio. Nel 2019 la startup, che oggi ha una valutazione di 5 milioni di euro, ha vinto il primo premio per il “Best use of AI in Fashion”, tenutosi a Londra.
Grazie a due sole foto scattate con lo smartphone, il sistema ideato da Bigthinx scansiona il corpo dell’utente e restituisce un modello tridimensionale dello stesso con una precisione superiore al 95%. L’avatar così creato può essere utilizzato in modi diversi. I brand di moda, ad esempio, possono sfruttarlo per far simulare ai propri clienti la fase di prova di qualsiasi capo d’abbigliamento oppure creare abiti su misura senza rischiare di sbagliare. I personal trainer, invece, possono avere facilmente tracciare la forma fisica delle persone che seguono.
Uno degli obiettivi di Bigthinx è quello di ridurre le richieste di reso di abbigliamento online che, nel solo 2019, hanno portato nel mercato statunitense perdite pari a 309 miliardi di dollari in vendite potenziali. Non secondario il danno ambientale: l’84% dei resi viene smaltito tramite inceneritori o condotto nelle discariche.
Renoon: la piattaforma per acquisti sostenibili
Renoon è una startup olandese fondata da quattro giovani imprenditori che hanno sviluppato la piattaforma con la più vasta selezione di articoli eco-friendly al mondo, con fasce di prezzo variabili, dal fast fashion al luxury.
Renoon rientra tra le top 10 aziende di tecnologia nel settore della moda. Selezionata da Startupbootcamp, il programma internazionale di accelerazione per start-up nel settore FashionTech, la sua app è stata la seconda più scaricata in l’Europa in tema di “sustainable fashion”.
Il modello di business dell’azienda si basa sull’affiliate marketing e conta più di 60 partnership, tra cui Prada Group, Marzotto Group e Canclini S.p.A. La piattaforma è un motore di ricerca che fa da intermediario tra i consumatori e i brand. Internamente Renoon si occupa della parte dell’acquisto o della spedizione dei prodotti, che vengono selezionati con accuratezza e descritti in modo molto chiaro, soprattutto dal punto di vista delle composizioni, così da garantire una perfetta trasparenza sul rispetto dei valori etici. C’è un vero e proprio processo di controllo che fa sì che anche brand piccoli e poco noti o produttori tessili, possano essere riconosciuti per il loro impegno nella ricerca di materiali con un basso impatto ambientale.
Il 2021 sarà l’anno del decollo delle vendite online; si prevede nasceranno soluzioni sempre più creative, innovative e complete per lo shopping virtuale. Saranno favorite esperienze d’acquisto integrate, multicanale e si faranno strada linee/prodotti sempre più sostenibili.