Green Talks è un format che si propone di raccontare le storie di startup, imprese virtuose e personalità che si sono distinte nel campo della sostenibilità ambientale e dell’innovazione digitale.
Per questo appuntamento abbiamo scelto di intervistare il team di Sekkei: un’azienda che dal 2016 si occupa di arredamento e design sostenibile. Ringraziamo tutto il team di Sekkei per la chiacchierata.
Cos’è Sekkei e come nasce? Da quale background provengono i founder?
Il nostro nome deriva da una parola del dizionario giapponese che equivale al concetto di design. Sekkei è un nome che racchiude un ideale più che un’idea, il nostro payoff è Sustainable Design; la sostenibilità è al centro del nostro pensiero e del nostro operato, e infatti siamo un Società Benefit, ovvero un’azienda che oltre a perseguire degli scopi puramente economici, si impegna anche per degli obiettivi comuni ed opera in maniera responsabile.
I founder di Sekkei sono Ylenia Zaccari e Matteo Giovannone; vengono dal mondo del cartone e conoscevano entrambi molto bene il settore del packaging. Conoscendo bene le potenzialità di questo nobile materiale hanno iniziato a costruire un nuovo modo di concepire il concetto di arredo: l’obiettivo è sempre stato quello di creare pezzi di arredamento eleganti ma soprattutto sostenibili.
Perché la scelta del cartone come cardine del vostro progetto?
La scelta del cartone deriva da diverse ragioni, prima fra tutte che – come detto – i nostri founder ne conoscevano già le potenzialità. Tendenzialmente il cartone è un materiale molto sottovalutato e ci si pensa solo accostandolo agli imballaggi e al packaging, quindi è una scelta che nessuno si aspetterebbe; noi di Sekkei abbiamo dimostrato come un esile foglio di cartone, unito insieme ad altri, può diventare un materiale quasi indistruttibile e allo stesso tempo molto leggero. Già questa è una forma di pensiero sostenibile che può essere applicata anche in altri campi.
Chiaramente il vostro servizio è dedicato ad un consumatore attento ed esigente, ma potrebbe rappresentare un’opportunità non solo per i privati. Qual è il target a cui Sekkei si riferisce?
La Sekkei si rivolge a tutti coloro che vogliono intraprendere una scelta sostenibile, quindi un target molto ampio. La nostra platea di clienti più frequenti è composta certamente da una fetta di consumatori più attenti della media, ma anche di aziende ed esercizi commerciali. Il nostro concept vuole unire la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, all’eleganza e alla praticità di un arredo di design. I nostri prodotti spesso vengono scelti per l’arredamento di spazi commerciali o di stand fieristici e questa una cosa che ci fa onore. Sapere che dei marchi scelgono di affidarsi ai nostri prodotti per veicolare messaggi di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente – per cui ci spendiamo ogni giorno -, significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro.
Sarebbe possibile, secondo voi, immaginare un mondo del futuro con arredamenti interamente sostenibili?
Come stiamo notando già da qualche tempo, il mondo sta prendendo una direzione “forzata” perché siamo arrivati ad una condizione di non ritorno. Credo che sarebbe possibile immaginare un futuro in cui tutte le case saranno arredate con mobili sostenibili ma non basterebbe; il cambiamento deve possibilmente procedere di pari passo in tutti i settori.
Devo, però, fare un’importante precisazione, i mobili sostenibili non sono solo i mobili in cartone o i mobili in bio plastica, in plastica riciclata ecc. Vanno considerati come arredamento sostenibile anche mobili in legno lavorati dagli artigiani, con legno proveniente da fonti certificate e sostenibili: questi pezzi di arredamento arrivano a durare anche 100/150 anni e dunque ottimizzano a pieno le risorse che sono state impiegate per costruirli.
Quali saranno le prossime mosse di Sekkei e quali gli obiettivi per il futuro?
L’obiettivo di Sekkei è sempre stato quello di esaltare le infinite qualità del cartone, a partire dalla sua semplicità. Pensiamo di essere sulla buona strada e continueremo a impegnarci ogni giorno.
Gli obiettivi per il prossimo futuro, invece, si possono riassumere così: vogliamo far arrivare la nostra vision fuori dal territorio nazionale.
Naturalmente, per noi rimarrà sempre prioritario portare quello che conosciamo e le nostre creazioni in più fiere, negozi ed eventi possibili, e di conseguenza in più case e aziende, per immaginare insieme un futuro migliore.