Expo2020 Dubai si è concluso da pochi giorni e si può certamente affermare che, nonostante lo slittamento e tutti gli altri problemi relativi alla pandemia, l’Esposizione Universale è stata un successo: in 182 giorni sono state contate oltre 24 milioni di visite.
Questa edizione dell’Expo avrebbe dovuto svolgersi, sempre a Dubai, tra ottobre 2020 e marzo 2021 ma a causa della pandemia l’evento è slittato esattamente di un anno.
Il tema dell’esposizione è stato “Connecting minds, Creating the future”(collegare le menti, creare il futuro) ed è stato a sua volta declinato in tre macro argomenti.
Il primo, Opportunità, per liberare il potenziale dei singoli e delle comunità per creare un futuro migliore; il secondo, Mobilità, per la creazione di sistemi innovativi di logistica, trasporto e comunicazione di persone, beni e idee; e infine, Sostenibilità, per l’accessibilità e la resilienza delle risorse ambientali, energetiche e idriche.
Seguendo queste linee guida, la fiera è stata strutturata in tre diverse aree, appunto Opportunità, Mobilità e Sostenibilità, che si univano confluendo nel padiglione centrale.
Il padiglione centrale non apparteneva a nessun Paese e portava il nome di Terra, ovvero il padiglione di tutto il globo e della sostenibilità. All’interno di Terra viene ripercorsa tutta la storia del nostro mondo e soprattutto quella di tutte le creature che lo popolano, a partire da dinosauri e altri animali preistorici, fino ad arrivare agli umani e agli animali come li conosciamo oggi.
È fonte di orgoglio per gli italiani il ruolo da protagonista che, fra oltre 200 padiglioni di Paesi di tutto il mondo, l’Italia ha saputo ritagliarsi.
Una meravigliosa esposizione, un padiglione che, senza scadere in banalità o megalomanie, ha incarnato perfettamente i valori e i temi che questo Expo2020 si era proposto di portare avanti.
Solo guardando il padiglione dall’esterno, ci si rende conto di come sia diverso da tutti gli altri.
La struttura esterna è composta principalmente da due elementi: il tetto, creato con 3 scafi di barche, e le pareti, realizzate da 70 chilometri di cime interamente recuperate da plastica riciclata. Per le pareti sono state riciclate 2 milioni e mezzo di bottiglie di plastica.
Inoltre, tutte le pigmentazioni che colorano gli interni del padiglione sono state recuperate da elementi non inquinanti, come i chicchi di caffè per il marrone e le bucce d’arancia per l’arancione per fare degli esempi.
All’interno del padiglione è possibile ammirare capolavori di tecnologia, di design e architettura sostenibile. E ovviamente si tratta di creazioni di eccellenze italiane nei vari settori di riferimento.
Una delle prime cose che ci si trova davanti è un orologio atomico: è uno dei più precisi mai inventati, con un margine di errore di un secondo ogni 3 milioni di anni. Questo, insieme ad altre tecnologie incredibili – come una trivella che verrà inviata su Marte nel 2023 – è opera dell’azienda aerospaziale Leonardo.
Continuando, si passa attraverso un orto-giardino interamente controllato da sensori. Il CNR di Parma ha inventato questi speciali sensori da applicare sulle piante per registrare la pressione della linfa nei rami. In questo modo, è possibile calcolare in maniera molto precisa le necessità delle piante in termini di acqua e luce, riducendo praticamente a zero gli sprechi.
Un’altra opera degna di nota è il Teatro della Memoria, all’interno del quale è possibile ammirare una speciale riproduzione del David di Michelangelo e altri riferimenti alla cultura classica. La statua è posta al centro della sala rialzata – cosicché i passanti possano guardarla dritta nei suoi occhi a forma di cuore – ed è stata creata interamente recuperando bottiglie di plastica Ferrarelle.
Ma la cosa più incredibile che si può trovare all’interno del padiglione Italia è senza dubbio il laboratorio di ricerca Tologreen, un’azienda che si occupa di energie rinnovabili ed in particolare di microalghe. E infatti all’interno del padiglione sono disseminate delle vasche contenenti le coltivazioni di due alghe – la spirulina e la haematococcus – che oltre a colorare le vasche, riescono a trasformare la Co2 in ossigeno grazie ad un processo di fotosintesi artificiale.
Il laboratorio Tologreen è l’unico polo di ricerca della fiera ad essere attivo 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana.
In ultimo, è giusto citare i contributi artistici di Bulgari e Dolce&Gabbana che hanno reso ancora più incredibile il percorso del padiglione Italia. Il primo ha disegnato un lampadario situato all’ingresso dello stand che si accende solo quando qualcuno ci passa sotto grazie ad un sistema di specchi. Il secondo marchio, invece, ha allestito uno spazio con delle sedute molto particolari in cui ci si può fermare ad ammirare parte dell’orto-giardino.
In sintesi, all’interno del padiglione Italia, con tutto quello che c’è da scoprire, c’è un perfetto punto d’incontro tra tutti e tre i temi di Expo2020: Mobilità, Opportunità e Sostenibilità.
Chiaramente non sarebbe possibile citare tutto ciò che c’è nello stand del nostro Paese, certamente all’altezza di altrettanto buone proposte presentate dagli altri Paesi.
Non resta, quindi, che aspettare la prossima edizione dell’Esposizione Universale che verrà presentata ad Osaka, in Giappone, dal 3 maggio al 3 novembre 2025.
A sorpresa, è ancora possibile fare un tour virtuale di Expo2020 Dubai visitando il sito https://virtualexpodubai.com/ .