Il turismo è tra i settori che sentono di più il concetto di sostenibilità ambientale e rivalutazione del territorio.
Il concetto di sostenibilità nel turismo non riguarda solo la salvaguardia e la riproducibilità delle risorse naturali ma anche l’analisi e la gestione degli impatti di tipo sociale e culturale sulla destinazione turistica e le comunità locali.
Non è quindi legato solo allo sfruttamento delle risorse, quanto al rispetto e la rigenerazione delle fonti dalle quali trae beneficio.
In Europa è sempre più insistente la domanda di un turismo che sia responsabile, che sappia valorizzare le tradizioni, le culture, gli usi e costumi dei territori locali.
Viaggiare in maniera responsabile significa riscoprire l’essenza del viaggio stesso.
Turismo sostenibile, infatti, vuol dire compiere un percorso di conoscenza e accrescimento culturale; il turista deve adeguarsi alle esigenze dei luoghi, non viceversa.
Turismo sostenibile e turismo responsabile: sinonimi o no?
L’Organizzazione Mondiale del Turismo – UNWTO – focalizza l’attenzione sui bisogni del turista e della regione ospitante. Il turismo sostenibile può essere definito come quella forma di turismo che soddisfa i bisogni dei viaggiatori e delle regioni ospitanti e allo stesso tempo protegge e migliora le opportunità per il futuro.
L’international Eco-tourism society definisce turismo sostenibile il viaggiare in modo “responsabile”, tenendo conto dell’ambiente e senza intaccare in alcun modo gli equilibri delle popolazioni locali.
Oggi, infatti, sostenibilità e responsabilità si integrano appieno.
Turismo ed emissioni CO2: le migliori pratiche per ridurre l’inquinamento
Il turismo è tra le principali attività economiche del mondo, ma è anche tra le più inquinanti, a causa di problematiche ambientali, energetiche, dei sistemi di trasporto, di gestione delle risorse naturali e del territorio.
Abbiamo quindi da una parte il contributo allo sviluppo socio-economico del Paese e dall’altra l’impatto negativo che può avere sull’ambiente a causa delle emissioni CO2 derivanti dalle azioni connesse alle attività delle strutture ricettive e dell’uomo.
Secondo il Cambridge Institute for Sustainability Leadership il turismo contribuisce al 5% delle emissioni di gas serra a livello globale, con aspettative di circa il 130% fino al 2035.
L’International Tourism Partnership ha evidenziato che l’industria alberghiera dovrebbe ridurre l’emissione di gas serra del 90% entro il 2050 per potersi adeguare all’Accordo di Parigi sul clima.
Ogni passo che si compie per la riduzione della CO2 ha quindi un peso determinante.
I vantaggi del turismo sostenibile
Il turismo sostenibile non riguarda solo le mete turistiche, ma coinvolge anche le strutture ricettive che si impegnano a ridurre al minimo gli sprechi.
Cresce il numero di turisti che ricerca e apprezza strutture eco-friendly, ciò dovuto anche al cambiamento che ha subìto e continua a subire l’idea di viaggio per i consumatori, considerato sempre più come esperienza e avvicinamento al luogo, alla natura, alla conoscenza di prodotti locali e quindi all’attenzione per l’ambiente.
Affinché si possa parlare di turismo sostenibile è necessario che siano anche attuati lavori alle strutture ricettive, in ambito di efficienza energetica – con isolamento, infissi, lighting, impianti meccanici ed elettrici – comfort climatico ed attuare una gestione idrica e dei rifiuti consapevole.
I consumi e le azioni di risparmio delle strutture ricettive
Una struttura ricettiva si definisce sostenibile se si integra perfettamente con il territorio alla scoperta di risorse locali, sia dal punto di vista dell’architettura, sia in termini paesaggistici ed enogastronomici.
Ogni struttura ricettiva sostenibile deve garantire un’adeguata componente economica, etica ed ambientale.
Risparmio energetico, gestione dell’acqua, riduzione dei rifiuti, uso di prodotti sostenibili, alberghi informatizzati, riduzione degli sprechi alimentari, diffusione di una cultura della sostenibilità e promozione di attività e tour eco-sostenibili, sono le azioni che devono contraddistinguere le strutture ricettive.
L’impatto ambientale del settore turistico, in particolare delle strutture ricettive, è dovuto soprattutto agli elevati consumi elettrici, alle emissioni di anidride carbonica e all’eccessivo spreco di cibo.
La domanda di mercato evidenzia, in base ai dati contenuti nel “Sustainable travel report 2019” realizzato da Booking.com, come più del 70% degli intervistati predilige o vorrebbe provare alberghi e location green.
La green economy nel turismo sostenibile
La sostenibilità rappresenta un’opportunità non solo per gli operatori del turismo, ma anche per gli operatori dell’edilizia ricettiva.
Un approccio evolutivo che si basa sul concetto di green economy, implementando nuove tecnologie e attuando strategie imprenditoriali legate allo sviluppo sostenibile a partire dalla progettazione.
Il turismo basato sui principi dello sviluppo sostenibile implica la necessità di implementare tecnologie e metodologie eco-compatibili, tra cui:
– sistemi di gestione per le risorse idriche, di trattamento e riuso delle acque reflue, di sfruttamento della pioggia e risparmio idrico;
– sistemi di gestione per il ciclo dei rifiuti, attraverso la raccolta differenziata, il recupero di materie prime e la valorizzazione del rifiuto stesso, ad esempio con il compostaggio della frazione organica;
– risparmio energetico ed efficienza energetica nell’edilizia civile e nell’illuminazione pubblica, ricorrendo alle energie rinnovabili;
– integrazione dei mezzi di trasporto e l’utilizzo preferenziale di mezzi elettrici;
– sviluppo di tecnologie di eco-building;
– utilizzo di analisi sul ciclo di vita dei prodotti nell’eco-progettazione.
Green Marketing turistico e Green Economy
La Green Economy propone e valorizza l’efficacia e l’efficienza dell’utilizzo di prodotti più sostenibili, incrementando un’adeguata informazione ai consumatori in merito alle best practice da attuare nelle attività quotidiane per favorire sistemi di economia circolare.
Quando le imprese applicano i principi della sostenibilità sono più efficienti perché riducono i loro consumi di energia, rifiuti, acqua. A lungo andare l’immagine dell’impresa migliorerà e si differenzierà rispetto ai competitor, portando ad una maggiore competitività.
Ogni azienda dovrebbe attuare strategie in ottica green economy, ad esempio:
– utilizzo di tecnologie pulite in grado di risparmiare materie prime e risorse ambientali durante il processo produttivo, monitoraggio dei consumi energetici, calcolo dell’impronta di carbonio di prodotti e servizi;
– progettazione e promozione di prodotti green attraverso l’Ecolabel, cioè marchi di qualità ambientale.
L’Ecolabel, inoltre, è applicabile a tutte le strutture turistiche che prevedono come attività principale l’erogazione a pagamento del servizio di pernottamento e le strutture che acquisiscono tale marchio si distinguono per l’impegno verso la salvaguardia dell’ambiente, quindi della salute dell’uomo.
La visibilità dell’etichetta ecologica europea rappresenta un’ulteriore forma di pubblicità e un fattore di scelta soprattutto per i turisti più sensibili al rispetto e alla salvaguardia ambientale.
Quali sono le garanzie per il turista?
Le strategie di immagine e comunicazione mettono in risalto l’azienda facendo emergere l’impegno e le politiche ambientali intraprese.
La presenza dell’Ecolabel fornisce al turista garanzie circa il contenimento dell’inquinamento atmosferico, idrico, del suolo grazie all’utilizzo di prodotti più rispettosi dell’ambiente, della corretta gestione dei rifiuti, della riduzione degli sprechi energetici e di risorse, della salvaguardia delle biodiversità.
È necessario un percorso a basse emissioni di carbonio basato su due elementi chiave, la
consapevolezza, attraverso la misurazione e la diffusione delle emissioni legate alle attività turistiche e l’ottimizzazione delle azioni attraverso strumenti e strategie mirate ad aumentare la mitigazione e l’adattamento del settore turistico che coinvolga tutti gli stakeholder.
“Ogni individuo ha il potere di fare del mondo un posto migliore.”